Tra boschi e biodiversità, il benessere che rigenera corpo e mente
Biodiversità. La natura e il paesaggio sono in grado di fornire nutrimento neurologico, psicologico ed emozionale all’organismo. In una parola: “biofilia”, il richiamo ancestrale tra l’uomo e la natura. La frequentazione di boschi e aree verdi è capace di attivare benefiche risposte terapeutiche a livello psico-emozionale e quindi fisico.
L’area SIC/ZSC denominata “Monte Pallano e Lecceta d’Isca d’Archi”, codice europeo IT7140211, è parte della RETE NATURA 2000, uno scrigno di biodiversità da scoprire con una rete di sentieri che permettono ai visitatori di attivare al massimo il benessere che la natura può donare.
Storia
L'eredità silenziosa delle pietre: lavoro e quotidianità nella cultura agropastorale
Le pietre raccontano la presenza costante dell’uomo su Pallano: le capanne in pietra a secco, rifugi per gli attrezzi o riparo per il sole d’estate per i contadini e i pastori, e i muretti realizzati, per delimitare proprietà o l’area di pascolo delle greggi, per realizzare dei terrazzamenti da coltivare e per “spietrare” i terreni, utilizzando la pietra locale. Questi muretti caratterizzano fortemente il paesaggio e costeggiano antichi sentieri, da attraversare a passo lento come gli antichi abitanti di questi luoghi.
Testo di Edoardo Micati sulla CULTURA AGROPASTORALE (abstract dell’articolo pubblicato)
Archeologia
tra leggenda e storia, un viaggio tra antiche mura e paesaggi millenari.
Visitare monte Pallano vuol dire scoprire una storia millenaria, un paesaggio che conserva le tracce degli uomini che in questi luoghi hanno vissuto.
Le Mura Paladine o Megalitiche, chiamate così per via delle diverse leggende che vi aleggiano, risalgono al IV sec. a.C., sono imponenti mura in opera poligonale, costruite con la pietra locale senza la presenza di alcun legante e arrivano ad un’altezza massima di 5 m. Esse oggi sono lunghe circa 160 m e sono caratterizzate da due postierle (porte di piccole dimensioni larghe circa 80 cm e alte circa 2,20 m): Porta del Monte e Porta del Piano.
Le Mura sorgevano in corrispondenza dell’unico tratto di monte Pallano non protetto naturalmente e ancora oggi dominano il paesaggio e proteggono l’antico abitato, un insediamento la cui vita si svolge fra IV sec. a.C. e II sec. d.C. e che si organizza intorno ad una grande piazza rettangolare colonnata circondata da ambienti con funzione diversa.